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Senza la salvezza di Dio, oggi non sarei qui

Sono una sorella anziana con un’invalidità a entrambe le gambe. Anche quando fuori il tempo è bello ho un po’ di problemi a camminare; eppure, la volta che un’inondazione è stata sul punto di inghiottirmi, Dio mi ha miracolosamente consentito di sfuggire al pericolo.

Era il 21 luglio 2012. Quel giorno, cadeva una pioggia torrenziale ed io mi trovavo casualmente fuori per svolgere i miei doveri. Alle 16.00 passate non aveva ancora smesso di piovere. Al termine del nostro incontro, sfidai la pioggia e presi l’autobus per tornare a casa. Durante il tragitto pioveva sempre più forte e, quando l’autobus arrivò alla fermata prima della mia, il conducente disse a tutti noi passeggeri: “L’autobus non può proseguire; la strada, più avanti, è franata”. Non si poteva fare nulla, quindi non mi rimase altra scelta che scendere dall’autobus e proseguire a piedi. Non osando abbandonare Dio, continuavo in cuor mio a pregare. A causa della forza del diluvio, l’acqua aveva completamente inghiottito la strada. Cercai di proseguire, aggrappandomi alle colonne di cemento che costeggiavano la strada, avanzando un passo alla volta. Proprio in quel momento sentii qualcuno gridare alle mie spalle: “Fermati! Presto, girati e torna indietro! Non puoi passare: l’acqua è profonda e la corrente troppo veloce. Se ti spazza via, non riuscirò a salvarti!” A quel punto, tuttavia, non potevo né proseguire né arretrare, in quanto l’acqua mi arrivava già all’altezza del petto. Non osavo avanzare oltre, quindi tutto quello che mi rimaneva da fare era pregare Dio e implorarLo di aprirmi una via di fuga: “Dio! Tu hai permesso che mi capitassero queste condizioni ambientali: che io viva o muoia è ora nelle Tue mani. Se il livello dell’acqua scendesse di appena 15 cm, potrei proseguire. Dio, fai ciò che credi; sono disposta ad affidare a Te la mia vita!” Dopo aver fatto questa preghiera, mi sentii molto calma e composta. Ricordai una delle parole di Dio: “I cieli e la terra e tutte le cose sono stabiliti e resi completi dalle parole della Mia bocca, e con Me qualunque cosa può essere realizzata” (Discorsi e testimonianze di Cristo al principio). Le parole di Dio mi diedero fede e coraggio. Poiché i cieli, la terra e tutte le cose sono nelle mani di Dio, sapevo che, indipendentemente da quanto fosse impietoso, il diluvio non sarebbe potuto sfuggire all’orchestrazione di Dio. Non si poteva più fare affidamento su nessuno; mio figlio, mia figlia… nessuno poteva prendersi cura dell’altro. Credevo che, fino a quando mi fossi affidata a Dio, non vi sarebbe stata difficoltà che non avrei potuto superare. Proprio in quel momento avvenne un miracolo: la corrente divenne sempre più debole fino a non essere più così impetuosa come era stata fino a un momento prima e le colonne di cemento che fiancheggiavano la strada riapparvero gradualmente. Com’era prevedibile, il livello dell’acqua scese di circa 15 cm dal livello del petto. E fu così che uscii di lì, passo dopo passo, sotto la guida di Dio. Se non fosse stato per la benevolenza e la protezione di Dio, non so dove mi avrebbe portata la corrente. Dal profondo del mio cuore espressi la mia gratitudine e lode, ringraziando Dio Onnipotente per avermi dato una seconda possibilità nella vita.

Successivamente, ascoltai la descrizione di mio figlio delle piogge. Quel giorno, di ritorno a casa dopo aver adempiuto ai suoi doveri, andò per prima cosa in bagno. Subito dopo essere uscito dal bagno ed essere tornato nella sua stanza, udì un forte botto provenire da fuori. Quando uscì per verificare che cosa fosse successo, vide che l’intero bagno era completamente collassato sotto l’acqua. Se non fosse stato per la protezione di Dio, sarebbe morto. Era precisamente come Dio affermò in una delle Sue espressioni: “tutte le cose, senza eccezione alcuna, vive o morte, si muovono, mutano, si rinnovano e scompaiono secondo il pensiero di Dio(“Dio è la sorgente della vita dell’uomo” in La Parola appare nella carne). La grandissima emozione che sentii nel cuore non può davvero essere espressa a parole.

Per mezzo di questi due incidenti la mia fede è diventata ancora più salda. Quel giorno, Dio mi aveva concesso di sopravvivere alla calamità proprio per consentirmi di dare testimonianza per Lui. Non posso ignorare la mia coscienza. Quando ripenso a quanto egoista, cattiva e ipocrita ero solita essere nell’adempiere al mio dovere, mi rendo conto che non sentivo per nulla il senso di urgenza di Dio, né condividevo i pensieri di Dio. D’ora in avanti, desidero pentirmi e cambiare. Userò le mie esperienze personali per portare più persone al cospetto di Dio e farò la mia parte nell’opera di diffusione del Vangelo.

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