Catechismo Online

Menu

La salvezza di Dio: quando venni sepolto dalla sabbia

L’anno in cui per la prima volta andai a lavorare in città, uno dei miei parenti mi persuase a credere nel Bodhisattva, sostenendo che, se vi avessi prestato fede, mi avrebbe protetto nel caso di una disgrazia. In quel momento pensai che desideravo solo trovare un sostegno in grado di salvarmi se mi fossero capitate delle disgrazie. Quindi, accettai. Il mio parente mi diede una statua del Bodhisattva e io la sistemai in casa mia, nella stanza rivolta a ovest. Ogni giorno bruciavo bastoncini d’incenso, rendevo tributi e mi prostravo davanti alla statua, nella speranza che avrebbe benedetto la nostra famiglia con la pace. Tuttavia, dopo averlo adorato per un po’, non solo non avevamo pace, ma mia moglie ed io litigavamo spesso tra noi per faccende domestiche. Persi anche tutto il mio denaro nel commercio all’ingrosso.

Un giorno di ottobre del 2005, mia sorella maggiore venne da noi a predicare l’opera di Dio degli ultimi giorni. Le dissi che credevo nel Bodhisattva. Dopo aver sentito ciò, mia sorella commentò: “Un idolo di argilla che guada un fiume difficilmente può salvare sé stesso. Come potrà salvare te? Solo Colui che può creare i cieli e la terra e tutte le cose è Dio. Tutte le altre entità che pretendono di essere Dio sono solo incarnazioni di Satana, sono spiriti maligni, strumenti del principe dei demoni per ingannare l’uomo. … La nostra vita e la nostra morte sono controllate da Dio Onnipotente, il Creatore, e tutte le cose e i casi sono sotto il Suo comando. In qualunque evento ci imbattiamo in futuro, dovremmo pregare Dio Onnipotente”. Dopo aver ascoltato quello che mia sorella aveva da dire, non ero certo di dover credere in Dio Onnipotente e non sapevo se rinunciare o meno ad adorare il Bodhisattva. Pensai che non sarebbe stata una brutta cosa credere in qualche entità aggiuntiva. In seguito, mia sorella condivise con noi altri contenuti e, prima di partire, ci consegnò un libro. Successivamente, dopo molte caute riflessioni, decisi che avrei fatto meglio a indagare per qualche tempo, perché non ero ancora sicuro che Dio Onnipotente avrebbe potuto salvarmi. Non gettai subito via la statua del Bodhisattva, ma la nascosi, invece, in un armadio. Ero impegnato a guadagnare denaro, pertanto quando mia sorella venne una seconda volta da noi per alcuni incontri, la ascoltai davvero distrattamente e non mantenni un atteggiamento serio riguardo al partecipare alle riunioni o a leggere le parole di Dio. Non fu fino a due mesi dopo, quando ebbi un’esperienza da togliere il fiato, che mi resi conto che Dio Onnipotente è il vero Dio.

Quel giorno, andai alla cava di sabbia con mia moglie per caricare del materiale arenario. La cava copriva un’area di circa sei-otto ettari. Vidi più di una dozzina di persone che stavano scavando sabbia e, qua e là, erano state lasciate alcune fosse. In quel momento, uno dei veicoli era quasi pieno, quindi mi misi al suo fianco per aspettare. Scorsi un padre e un figlio, che stavano scavando sabbia, e avevano fatto un buco molto grande e il terreno arenoso vi cadeva di tanto in tanto dall’alto. Mia moglie mi avvertì: “Il terreno sabbioso continua a venir giù. Faremmo meglio a non caricare qui. È molto pericoloso! Che succede se crolla tutto?”. Ascoltando le sue parole, pensai: “Non adoro solo il Bodhisattva, ma credo anche in Dio Onnipotente, e loro mi proteggeranno”. Quindi, non presi sul serio i suggerimenti di mia moglie, ma decisi di scavare comunque la sabbia proprio lì.

Dopo un po’, padre e figlio finirono di caricare e se ne andarono via. Guidai il mio camioncino fino al punto in cui i due avevano scavato la loro sabbia e lo parcheggiai a circa mezzo metro di distanza dal muro di terreno arenoso. Questo muro era alto circa dieci metri ed era ripido come se fosse stato tagliato con un coltello, e lì vicino c’era un leggero pendio. Mia moglie ed io scendemmo e incominciammo a caricare sabbia sul camioncino. Purtroppo, non mi sarei mai aspettato che, appena finito di riempire una badilata, improvvisamente avrei sentito un botto e subito dopo il muro sopra di me si sarebbe staccato. Alzai la testa e vidi che una gran quantità di sabbia gialla mi pioveva addosso da dieci metri di altezza. In un attimo, il cielo su di me divenne nero e giallo. Gridai nel mio cuore: “Oh, Dio!” Poi mi voltai e corsi, e vidi che anche mia moglie si stava muovendo velocemente verso il pendio con il badile in mano. Trassi involontariamente un respiro profondo e mi coprii il naso e la bocca con la mano. Avevo appena percorso un passo, che sentii il mio piede destro come coperto da una trapunta spessa e pesante. Prima di rendermi conto di cosa stesse succedendo, ero stato sepolto dalla sabbia che cadeva dall’alto. Disteso nella rena, tentai di muovermi un pochino, ma non ci riuscii, perché tutto il mio corpo era premuto forte contro il terreno sabbioso. In quel momento, i miei occhi, la bocca e le orecchie erano completamente coperti di rena. Non potevo vedere, parlare o sentire nulla. Tutto intorno a me era mortalmente immobile, come se fossi stato isolato dal mondo esterno. Quasi soffocai e anche il sangue sembrò aver smesso di scorrere. In quel momento, sentii che ero a un passo dalla morte.

Dopo alcuni istanti, improvvisamente mi ricordai che a casa avevo una statua del Bodhisattva. Attesi, quindi, con ansia che egli eseguisse in fretta un miracolo e che mi salvasse. Tuttavia, dopo aver aspettato per un po’, non sentii alcun movimento. Pressato dalla paura di morire, provai in me un’ansia tremenda: e se fossi davvero morto? Proprio mentre ero in preda alla disperazione, improvvisamente ripensai a quel che mia sorella mi aveva detto due mesi prima, quando mi aveva predicato il Vangelo: “Un idolo di argilla che guada un fiume difficilmente può salvare sé stesso. Come può salvare te? … La nostra vita e la nostra morte sono nelle mani di Dio Onnipotente, il Creatore, e tutte le cose e i casi sono sotto il Suo comando. In qualunque evento ci imbattiamo in futuro, dovremmo pregare Dio Onnipotente”. Invocai allora immediatamente Dio nel mio cuore: “Oh, Dio Onnipotente! Per favore, salvami. Riesco a malapena a tener duro…”. Dopo la preghiera, accadde davvero un miracolo! In qualche modo, una sorta di forza mi nacque nel cuore. Sentii che Dio era realmente al mio fianco e provai in me una particolare serenità, senza la minima traccia di paura.

Dopo un po’, mi sembrò che il peso sul mio corpo fosse diventato più grande. Fino a un attimo prima non potevo sentire niente, ma ora le mie orecchie erano diventate sensibili. Percepivo persone che camminavano avanti e indietro sulla sabbia sopra di me. Qualcuno disse: “Il blocco di terreno è grandissimo; anche se ci fosse più gente, non saremmo in grado di spostarlo, per non parlare del fatto che siamo solo in pochi. Cosa dobbiamo fare adesso? L’uomo là sotto dev’essere morto”. Sentii uno sprazzo di grande gioia interiore e il mio cuore pulsò violentemente. Pensai che Dio Onnipotente era davvero efficace. Ha veramente mandato qualcuno a salvarmi! Raccolsi tutte le mie energie ed esercitai tutta la forza che avevo per gridare: “Aiuto!” Non appena urlai queste parole, la sabbia di nuovo premette contro di me. Trattenni immediatamente il respiro, ma non era facile come prima. Mi sentivo come se ci fosse un’enorme montagna che mi premeva, facendomi esplodere e, a causa della pressione, mi si formò un bozzo sul collo. Riuscivo a malapena a sopportare questa situazione e proprio in quel momento sentii là fuori qualcuno esclamare: “Ascoltate! È proprio sotto i nostri piedi. Presto! Scaviamo con le mani! È ancora vivo”. Sentendo che mi stavano salvando, di nuovo pregai presto Dio Onnipotente nel mio cuore: “Oh Dio Onnipotente! Non so quanto potrò resistere ancora. Possa tu donarmi la fede, in modo che io riesca a fare affidamento su di Te per sopportare tutto ciò…”. Poi udii qualcuno gridare: “Fratello, tieni duro per altri cinque minuti. Stiamo per tirarti fuori”. Dopo qualche altro istante, percepii che il peso sul mio corpo diventava sempre più leggero e circa mezz'ora dopo fui estratto da sotto la sabbia. Respirai a fondo parecchie volte dopo esserne uscito. Vidi di nuovo la luce e mi sentii estremamente felice. Anche se il petto mi doleva un po’, non ero ferito. Anche il mio cuore nervoso cominciò a riposarsi e provò la gioia di essere sopravvissuto a un disastro.

Dopo aver ripreso a respirare bene, andai a cercare mia moglie. Vidi che era sepolta, il collo e la testa fuori dalla sabbia, mentre due persone la stavano soccorrendo. Era una fortuna che anche lei fosse fuori pericolo. Poi notai che c’erano molti blocchi di terreno ghiacciato, grandi e piccoli, intorno al luogo in cui ero stato sepolto e che solo il posto dove ero giaciuto io era coperto di sabbia. Ero stato intrappolato tra due grandi blocchi di terra, caduti proprio allora. Se avessi fatto un altro passo in avanti, sarei potuto rimanere schiacciato fino a morirne. Girai la testa e vidi che c’era un blocco di terra, delle dimensioni di un armadio, sul mio camioncino. Era stato gettato in una buca di sabbia a sette o otto metri di distanza e il rimorchio ne era stato danneggiato. In quel momento, una persona mi disse: “Sei davvero benedetto! Stavamo proprio per andarcene, dopo aver finito di caricare, quando ti è successo l’incidente”. Un’altra persona aggiunse: “Sei veramente fortunato! Non sei stato schiacciato a morte da una disgrazia del genere. È Dio che ti ha protetto!”. Vedendo che tutto quel che era accaduto si era svolto in modo così miracoloso, capii con chiarezza nel mio cuore che era stato Dio Onnipotente a salvarmi. Pensai che ero ancora vivo dopo essere stato sepolto sotto la sabbia per mezz’ora. Se non avessi invocato Dio Onnipotente a strapparmi al pericolo, ma avessi atteso solo l’aiuto del Bodhisattva, sarei morto sotto la sabbia. Nell’istante in cui ero stato sepolto dalla rena, avevo capito che la vita di un uomo è così misera e fragile, e che l’essere umano è talmente impotente di fronte ai disastri. Anche se non ero stato serio nella mia fede in Dio Onnipotente, Egli aveva tuttavia benedetto mia moglie e me, donandoci una seconda vita.

Dopo essere tornato a casa, raccontai a mia moglie di come avevo pregato Dio Onnipotente mentre ero sepolto nella sabbia. Lei commentò: “Anch’io ho invocato incessantemente Dio Onnipotente. Quando ho visto che eri stato sepolto dalla sabbia, ho pensato che avresti potuto essere stato schiacciato a morte. Ero così spaventata. Volevo salvarti, ma non potevo muovermi. Poi ho scorto qualcuno che veniva a soccorrerti. Era Dio Onnipotente che ci proteggeva in segreto!”. Annuii e dissi, in accordo con lei: “Sì. Dopo aver subito questa disgrazia, ho finalmente compreso con chiarezza che Dio Onnipotente è l’unico vero Dio. Il Bodhisattva e tutti gli altri idoli sono solo falsi dei, e Satana li usa per illudere e ingannare l’uomo. Non dobbiamo persistere lungo la nostra via sbagliata e continuare a essere beffati da Satana. D’ora in poi dobbiamo adorare Dio Onnipotente con tutto il cuore e partecipare agli incontri e leggere con attenzione le Sue parole, poiché solo Lui può salvarci e controllare il nostro destino”. Mentre pronunciavo queste parole, mi alzai, presi la statua del Bodhisattva dall’armadio e la feci a pezzi.

In seguito, quando mia sorella venne da noi per un incontro, le raccontai quel che mi era successo. Poi condividemmo due passaggi delle parole di Dio: “Dio ha creato questo mondo, ha creato il genere umano ed è stato inoltre l’architetto dell’antica cultura greca e della civiltà umana. Solo Dio consola l’umanità, e solo Dio Si prende cura dell’umanità notte e giorno. […](“Dio sovrintende al destino dell’intera umanità” in La Parola appare nella carne). “L’umanità è stata originariamente creata da Dio e indipendentemente dalla religione ogni persona tornerà sotto il dominio di Dio – questo è inevitabile. Dio solo è l’Altissimo fra tutte le cose, e anche il più elevato tra i governatori di tutte le creature deve tornare sotto il Suo dominio. […] Colui che non è in grado di creare il mondo non sarà in grado di portarlo a termine, mentre Colui che ha creato il mondo sarà sicuramente in grado di portarlo a termine, quindi se uno non è in grado di portare a termine l’età e non sa fare altro che aiutare l’uomo a coltivare la propria mente, non si tratta sicuramente di Dio e non si tratta sicuramente del Signore del genere umano. Egli sarà incapace di compiere tale grande opera; c’è solo uno che può svolgere tale opera, e tutti coloro che non ci riescono sono sicuramente nemici, diversamente da Dio. Se si tratta di culti sono incompatibili con Dio, e se sono incompatibili con Dio sono nemici di Dio. Tutta l’opera è compiuta da questo unico vero Dio e l’intero universo è posto sotto il comando di questo unico Dio(“Conoscere le tre fasi dell’opera di Dio è il percorso per conoscere Dio” in La Parola appare nella carne).

Grazie alla condivisione delle parole di Dio, compresi che il destino di tutta l’umanità è sotto il Suo controllo e che è Dio che governa, organizza e predispone ogni cosa. Satana non è capace di creare il mondo, non sa creare l’umanità, e tanto meno può mantenere la sovranità su tutte le cose. Per far sì che gli esseri umani lo adorino, Satana usa vari tipi di idoli allo scopo di ingannarci, facendoci credere erroneamente che esistono molti dei, e quindi, rendendoci impossibile comprendere chi ha creato il genere umano e chi detiene la sovranità sul destino dell’umanità. Satana tenta di usare questi mezzucci per ingannarci, in modo da scalzare la posizione di Dio nel nostro cuore e raggiungere il suo malvagio proposito di divorare l’uomo e di prenderne possesso. Ripensando agli anni in cui avevo venerato il Bodhisattva, a quel tempo litigavo ogni giorno con mia moglie, non c’era pace nella mia famiglia e mi sentivo insoddisfatto in tutto ciò che facevo. Questo essere non può assolutamente donarci pace e gioia, né tanto meno può liberarci dalle disgrazie. È uno spirito malvagio che ci affligge. Fortunatamente, la salvezza di Dio Onnipotente giunse su di noi ed Egli ascoltò le preghiere mie e di mia moglie, quando fummo minacciati dalla morte. Se Dio non avesse mandato alcune persone ad aiutarci, mia moglie ed io saremmo morti. Mi manca ancora il respiro quando ripenso alle scene di quel giorno. Il camioncino era stato tutto deformato, ma noi eravamo sani e salvi. Questo episodio mi fece comprendere l’onnipotenza e la sovranità di Dio e, ancora di più, il Suo amore e la Sua protezione nei nostri confronti.

Grazie a questa esperienza, confermai appieno che Dio Onnipotente è l’unico vero Dio. Presi una decisione: da allora in poi avrei fatto del mio meglio per perseguire la verità e per testimoniare le meravigliose azioni che Dio compie per noi.

Lascia un commento