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Ama il prossimo tuo come te stesso: i quattro principi dei cristiani per interagire con gli altri

Pur credendo nel Signore con l’ascolto di sempre più sermoni, possediamo una conoscenza minima delle parole del Signore, nell’interazione con gli altri, mettiamo sempre in pratica la tolleranza e la pazienza basandoci sugli insegnamenti del Signore. Per questo motivo, spesso abbiamo quella sensazione di pace e di gioia nel nostro cuore. Ma è innegabile che molti cristiani sono molto confusi riguardo nel mettere in pratica i principi nel momento in cui intendono instaurare normali relazioni interpersonali. In realtà esistono quattro principi fondamentali per i cristiani che interagiscono con gli altri. Con loro saremo in grado di vivere secondo l’immagine del Signore compiacendolo con la nostra vita. Il primo principio è quello di amarci gli uni con gli altri cercando di andare d’accordo; il secondo principio è quello di trattare le persone con saggezza; il terzo principio è quello di trattare gli altri con correttezza; il quarto principio è quello di non interagire con gli altri sulla base della nostra filosofia di vita, ma cercando di stabilire un vero rapporto con Dio. Tenendo fede ai quattro principi nella nostra vita quotidiana, saremo in linea con quella che è la volontà di Dio nel momento in cui interagiamo con gli altri.

Il primo principio è che possiamo amarci gli uni con gli altri. Il Signore Gesù chiese: “Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile ad esso, è: Ama il tuo prossimo come te stesso(Matteo 22:37-39). Per esempio, Pietro disse al Signore Gesù: “Allora Pietro, accostatosi, gli disse: Signore, quante volte, peccando il mio fratello contro di me, gli perdonerò io? fino a sette volte?” E Gesù a lui: “lo non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette(Matteo 18:21-22). Ognuno di noi ha delle debolezze e delle carenze e per questo motivo il nostro modo di rapportarci con gli altri dovrebbe basarsi sull’amore reciproco. Così facendo non avremo problemi nel vivere in armonia con gli altri. Coloro che non possiedono amore non possono essere considerati umani e non riescono ad andare d’accordo con gli altri, al contrario coloro che hanno amore possiedono un cuore compassionevole, come per esempio aiutare gli altri, e inoltre sono capaci di dare conforto a coloro che si trovano in difficoltà. Tra l’altro coloro che non hanno alcuna compassione amano gli altri in maniera condizionata. Essi offrono aiuto e perdonano solo coloro che fanno loro dei favori o coloro che non hanno mai fatto loro del male. Non appena qualcuno colpisce o danneggia i loro interessi, sembra che perdonino solo esternamente, ma in realtà i loro cuori sono pieni di insoddisfazione e di noia.

In un tale contesto, abbiamo bisogno di pregare Dio di più chiedendoGli di donarci un cuore in grado di perdonare e amare gli altri per davvero. Solo nel momento in cui ci affidiamo a Dio veramente, saremo in grado di avere una tale fede da poter mettere in pratica il perdono e la pazienza lasciando da parte i pregiudizi e il malcontento verso gli altri dentro di noi. Ma amare il nostro prossimo come noi stessi non è senza principi e Dio non chiede un genere di amore confuso degli uomini. È possibile osservare che il Signore Gesù era pieno di misericordia e amore verso coloro che credevano in Lui e che Lo seguivano. Ma Egli condannava e malediceva l’ipocrisia dei Farisei che si opponevano a Lui, questo è un esempio dell’indole retta di Dio. Perciò dovremmo delineare un chiaro confine tra noi e le forze sataniche che si oppongono e condannano Dio per uscire vittoriosi amando coloro che Dio ama avendo le idee chiare a proposito dell’amore e dell’odio.

Il secondo principio si occupa delle persone sagge. In Matteo 10:16-17, il Signore Gesù disse: “Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. E guardatevi dagli uomini; perché vi metteranno in man de’ tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe”. In realtà per i cristiani, servirsi della saggezza è un principio irrinunciabile nel mettere in pratica la sopportazione e la pazienza amando il nostro prossimo come noi stessi. Questo è dovuto al fatto che alcune persone sono i cristiani che perseguono la verità, mentre altri sono ostili a Dio, si oppongono a Dio e rifiutano di accettare il Vangelo di Dio. Essi sono appositamente inviati da Satana per interrompere e disturbare il lavoro di Dio. Se si viene a sapere delle vicende della chiesa o qualcosa riguardante i fratelli e le sorelle, faranno presa su queste cose per attaccare, giudicare e condannare e persino denunciare i propri fratelli e sorelle alla polizia. Perciò occorre avere buon discernimento e saggezza con queste persone. In secondo luogo, è inevitabile incontrare molte difficoltà nel dover andare d’accordo con gli altri, per tale motivo è indispensabile per un cristiano servirsi della sapienza. In realtà essere saggi, da un lato, lo si fa per consentire ad altri di ottenere benefici, e dall’altro per aiutare a risolvere i problemi agevolmente. Per esempio, se vogliamo fare o dire qualcosa, dovremmo esaminare il tipo di disposizione della persona con la quale stiamo interagendo e come comportarsi in maniera tale fare loro del bene e non del male. Tutte queste non sono altro che la messa in pratica della saggezza. Anche il principio di prendersi cura degli altri con saggezza è molto importante.

Il terzo principio è quello di trattare gli altri in maniera corretta. Il Signore Gesù disse: “E perché guardi tu il bruscolo che è nell’occhio del tuo fratello, mentre non iscorgi la trave che è nell’occhio tuo? Ovvero, come potrai tu dire al tuo fratello: Lascia ch’io ti tragga dall’occhio il bruscolo, mentre ecco la trave è nell’occhio tuo? Ipocrita, trai prima dall’occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per trarre il bruscolo dall’occhio del tuo fratello(Matteo 7:3-5). Se si ha il desiderio di trattare gli altri in maniera corretta, non si dovrebbe concentrare la propria attenzione sugli altri, ma si dovrebbe imparare a scoprire i propri difetti.

Se concentriamo sempre la nostra attenzione sui difetti degli altri non potremo mai andare d’amore e d’accordo. Per esempio, spesso ci capita di scoprire i difetti delle nostre famiglie nel momento in cui interagiamo con loro: non si curano di noi oppure non dimostrano nessuna considerazione per noi, il cibo che cucinano per noi non è di nostro gradimento, i bambini sono troppo disobbedienti e sfuggono al nostro controllo, il marito ci aiuta raramente nelle faccende di casa e così via. E quando ci troviamo in compagnia dei nostri colleghi o amici, spesso ci rendiamo conto che un collega magari è troppo egoista, che un altro collega ama giudicare gli altri parlando alle loro spalle oppure uno dei nostri amici ama sfruttare gli altri per i propri vantaggi eccetera.

A tal proposito vi sono svariati esempi e spesso siamo turbati in quanto non sappiamo in che maniera occuparci degli altri. Effettivamente quello che dovremmo fare non è concentrare la nostra attenzione sugli altri, ma imparare a scoprire i punti di forza degli altri ed i nostri difetti. E non dobbiamo mai imporre agli altri le nostre idee pensando che siano giuste. Nel fare ciò dovremmo prendere in considerazione non solo i nostri interessi ma anche quelli degli altri. Tra l’altro dovremmo imparare a considerare di più gli altri, fare loro del bene ed ascoltando di più le loro opinioni. Se qualcuno possiede dei difetti oppure fa qualcosa di sbagliato mettendo a repentaglio i nostri interessi, dovremmo trattarlo in maniera corretta. Poiché il Signore Gesù è in grado di perdonarci, noi dovremmo perdonare anche gli altri.

Il quarto principio è che non possiamo usare le filosofie di vita per interagire con gli altri, ma al contrario dovremmo instaurare un rapporto vero e proprio con Dio. Questa è la cosa più importante. Nella nostra vita quotidiana, siamo soliti servirci di queste filosofie di vita nel mondo per mantenere i rapporti con gli altri, come per esempio “Riflettere prima di parlare e poi esprimere il nostro parere con riserva” “Più amici, più percorsi. Più nemici, più ostacoli “Restare in silenzio sui difetti dei buoni amici che rendono i rapporti d’amicizia più durevoli” e così via. Quando agiamo in base a queste filosofie di vita, in verità ciò dimostra che quello che adoriamo è ancora Satana. Mantenere i rapporti con gli altri in questo modo Dio lo odia. Quello che Dio ci chiede è di avere un rapporto normale con Lui e fare tutto secondo le Sue parole, come ad esempio essere persone oneste, non mentire quando veniamo in contatto con gli altri e non fare osservazioni adulatorie. Nel momento in cui notiamo che il modo di fare di alcuni fratelli e sorelle non sono corretti o violano gli insegnamenti del Signore, noi possiamo farlo notare invece di temere di contrariali. In conclusione tutto è stabilito in base agli insegnamenti del Signore. Possiamo mettere in pratica qualsiasi cosa il Signore ci chiede. Solamente questo è avere un rapporto normale con Dio.

I principi summenzionati sono quelli per noi cristiani che veniamo in contatto con gli altri. Se ci comportiamo in questa maniera, le difficoltà che incontriamo quando ci relazioniamo con gli altri si risolveranno rapidamente, quello che realizzeremo meriterà l’approvazione del Signore diventando coloro che compiacciono Dio. Amen!

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