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Il ritorno di una pecorella smarrita (I)

Dopo essermi sposata dovetti abituarmi a un nuovo ambiente famigliare. Per salvaguardare il rapporto con la famiglia di mio marito dovevo parlare in maniera cauta, e ciò mi causava molto stress. A quell’epoca, quando mi capitava di vedere dei credenti nel nostro villaggio vivere in modo tanto felice, non riuscivo a capacitarmene: perché erano così contenti? Per curiosità partecipai a un incontro alla chiesa. Una sorella mi disse: “Il Signore Gesù è un Dio pieno di amore e misericordia. Ama gli altri più che Se Stesso; è umile e modesto ed è sempre al nostro fianco. È una lampada al nostro piede e una luce sul nostro cammino. Qualunque difficoltà incontriamo, potremo parlarne con Lui ed Egli ascolterà le nostre preghiere”. Quelle parole quasi mi commossero: sentii un calore nel mio cuore che mi fece capire di aver trovato un vero amico. Vidi l’indole compassionevole e amorevole di Dio quando lessi le parole: “Prendete su voi il mio giogo ed imparate da me, perch’io son mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre(Matteo 11:29). Desiderai seguire le Sue parole, così Lo pregai dicendo che volevo agire come Lui. In seguito, ogni volta che interagivo con la famiglia di mio marito facevo del mio meglio per essere umile e tollerante, e per perdonarli. Il nostro rapporto migliorò sempre di più. Mia suocera disse addirittura che era più vicina a me che a sua figlia, il che mi rese molto felice. Ringraziai Dio perché erano state le Sue parole a guidarmi nella giusta direzione. Ero intenzionata a seguire attentamente il Signore.

Nel 2008, un terremoto d’intensità 8.2 colpì la città Wenchuan della Cina. Il terremoto mi lasciò spaventata e mi sentivo senza scampo: per la prima volta avevo percepito la fragilità della nostra vita. Durante un incontro, il pastore ci disse: “Fratelli e sorelle, non abbiate paura. La Bibbia dice: ‘E stando egli seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli s’accostarono in disparte, dicendo: Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?’ (Matteo 24:3). And ‘Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi(Matteo 24:7). Si stanno verificando disastri sempre più grossi, prova che il ritorno di Dio è imminente. Dobbiamo osservare e attendere, restare saldi negli insegnamenti del Signore ed essere pronti ad accoglierLo quando scenderà tra le nuvole per portarci nel regno dei cieli”. Poi ci descrisse la bellezza del Regno dei Cieli, un regno senza guerre, senza disastri e senza lacrime. L’idea di essere portata in quel Regno dal Signore mi riempì di emozione, e la mia fede divenne ancora più grande.

il pastore

Passarono molti anni ma del Signore neanche l’ombra. La chiesa però era cambiata: le sorelle più giovani lavoravano lontano da casa, perciò erano rimaste soltanto le persone più vecchie e non istruite. Ascoltavamo insieme i discorsi del pastore che spiegava la Bibbia, giorno dopo giorno, ma sentivo di non fare alcun progresso. Inoltre, quando mi capitava di pregare il Signore a causa di alcune difficoltà, non mi sentivo più così coinvolta come prima. Mi sembrava che Dio non fosse più presente nella chiesa. Per paura di essere abbandonata dal Signore, decisi di cercare una chiesa in cui fosse presente lo Spirito Santo. Tuttavia, dopo averne visitate diverse, conclusi che non erano poi così diverse dalla mia. Ero abbattuta, quindi pregai in Signore: “Oh Signore, dove sei esattamente? Ti prego, non nasconderci la Tua faccia. Abbiamo bisogno di Te!”. Mi rivolgevo spesso al Signore in questi termini, ma non riuscivo a percepirne la presenza e divenni sempre meno motivata.

Passarono altri anni, anni difficili. Mia cognata mi dava sempre contro. Ci stavo male, e quando mio marito mi chiese di sopportarla mi sentii come se mi avesse fatto un torto. Tuttavia, ripensando al fatto che il Signore ci chiede di essere umili e modesti, mi sforzai di non litigare. Col passare del tempo, però, accumulai molti sentimenti negativi. Pensavo: “Quando finirà se c’è sempre qualcosa di nuovo? È ovvio che fa apposta a trovare difetti in tutto ciò che faccio, ma mio marito vuole che lasci correre. Non ce la faccio”. Spesso guardavo il cielo e piangevo: “Oh Signore. Ho detto che avrei seguito il Tuo modo di agire, ma provo molto dolore. Oh Signore, quando finirà? Mi hai dimenticata?”.

Il giorno di Capodanno del 2017 andai in Giappone per lavoro. Era tutto nuovo e io non parlavo la lingua, quindi quando mi trascinavo al dormitorio la sera mi sentivo davvero sola. In quei momenti pregavo il Signore e Gli raccontavo le mie difficoltà, sperando di poter trovare una chiesa in quella nazione in cui poter adorare il Signore come si deve. Ringrazio il Signore perché ascoltò le mie preghiere. Un giorno, chattando, venni a sapere che nella mia unità c’era un collega senior che credeva in Dio, così gli dissi che avrei voluto partecipare agli incontri con lui e la sua comunità. Il collega senior preparò tutto perché io potessi partecipare ai loro incontri online.

Quando i fratelli e le sorelle mi chiesero come stesse andando la mia vita in Giappone e se avessi delle difficoltà, mi sentii quasi commossa. Subito dopo iniziammo a parlare della Bibbia. Una sorella disse: “In tutti i miei anni di fede, anche se so che il Signore Gesù è l’incarnazione di Dio, non ho mai capito la verità riguardo l’incarnazione. Se la seconda venuta del Signore sarà simile a quando il Signore Gesù si incarnò la prima volta come Figlio dell’uomo, come potremo riconoscerLo e accoglierLo?”. Fratello Wu rispose: “Quando il Signore Gesù venne a compiere la Sua opera nacque in casa di un falegname. Il cibo che mangiava, i Suoi vestiti, la casa erano gli stessi delle altre persone, e anche Lui crebbe come una persona qualunque. Questo è il lato normale della vita umana di Dio. In seguito, quando il Signore Gesù iniziò a compiere la Sua opera, iniziò anche a compiere miracoli: sfamò cinque mila persone con cinque pani e due pesci, rese i ciechi di nuovo in grado di vedere, gli storpi in grado di camminare, resuscitò i morti e così via. Queste cose ci dicono che Egli era Dio. Quindi, anche se appare come una persona normale, resta comunque Dio. È lo Spirito di Dio che discende nella carne, e quella carne ha un normalissimo lato umano ma anche un lato interamente divino. Se vogliamo conoscere Cristo dobbiamo investigare la Sua opera per vedere se ciò che esprime è proprio la voce di Dio; se le parole che pronuncia sono una manifestazione dell’inclinazione di Dio e se tutto ciò che Dio è e ha, e se la verità che esprime e la Sua opera possono salvare l’umanità. Solo allora potremo conoscere, accettare e obbedire a Cristo”. Il discorso di fratello Wu mi rinvigorì: erano cose che non avevo mai sentito prima. Proseguì: “Quando Dio venne a compiere la Sua opera nell’Età della Grazia, i farisei non lo compresero e non vollero riconoscere che il Signore Gesù era l’incarnazione di Dio. Lo inchiodarono alla croce col supporto del governo romano. Che fine fecero?”. Scossi la testa e dissi che non lo sapevo. In quel momento, sorella Cao che era venuta ad assistere all’incontro con noi, disse: “I farisei furono maledetti da Dio per la loro resistenza e così Israele fu soggiogata”. Subito dopo ognuno condivise la propria opinione. Mi chiesi come potessero capire tanto. In passato, pastori e anziani non avevano mai discusso di quelle verità. L’incontro fu davvero soddisfacente e io sentii l’entusiasmo di quando avevo appena iniziato a credere nel Signore. Non vedevo l’ora dell’incontro successivo.

Al secondo incontro, fratello Wu mi chiese: “Aspetti con ansia il ritorno del Signore Gesù?” Risposi: “Ma certo! Lo attendo ogni giorno da molti anni ormai”. Al che, mi chiese: “Quando arriverà il Signore?” Risposi schiettamente: “Presto. Tutte le parole di Dio si stanno avverando, quindi avverrà presto. Dobbiamo attendere e restare vigili”. Sorrise e mi disse: “Giusto. Dovremmo comportarci come le vergini sagge e attendere vigili”. Io però avevo delle preoccupazioni circa il ritorno del Signore, perciò dissi: “Io però sono confusa. Mi sembra di seguire i Suoi insegnamenti all’apparenza, ma di non farlo con sincerità, e il mio cuore è pieno di dolore e lamentele. Non credo che al Signore faccia piacere”. Fratello Wu rispose: “Siamo tutti in una situazione simile: sappiamo bene quali siano le richieste del Signore, ma non riusciamo a soddisfarle pienamente. Siamo ancora schiavi del peccato, viviamo in un ciclo di peccati e confessioni”. Poi fece una similitudine molto sensata: “I nostri peccati sono come l’erba cipollina cinese: la tagli ma ricresce. Questo succede perché la fonte dei nostri peccati è ancora lì”. Gli chiesi: “Ma le persone come noi possono entrare nel Regno dei Cieli e accogliere il Signore sulla terra?” Per tutta risposta, fratello Wu mi inviò un passo delle parole di Dio: “Un peccatore come voi, che è stato redento ma non cambiato o perfezionato da Dio, è in grado di essere compatibile con la volontà di Dio? Per te, che sei ancora dominato dal tuo vecchio io, è vero che sei stato salvato da Gesù e non sei considerato peccatore grazie alla salvezza di Dio, ma questo non dimostra che tu non sia peccaminoso e non sia impuro. Come puoi essere santo, se non sei stato trasformato? Dentro di te sei assediato dall’impurità, dall’egoismo e dalla cattiveria, eppure vuoi ancora discendere con Gesù e avere una simile fortuna! Hai saltato un passaggio della tua fede in Dio: sei stato solo redento, non sei stato trasformato. Perché tu sia secondo il cuore di Dio, l’opera di trasformazione e di purificazione deve essere compiuta personalmente da Lui; se sei solo redento, non sarai in grado di raggiungere la santità. Di conseguenza, non sarai qualificato per prendere parte alle sante benedizioni di Dio, perché hai saltato un passaggio nell’opera di Dio per la gestione dell’uomo, ossia il passaggio principale per la trasformazione e la perfezione. Pertanto tu, peccatore che è stato solo redento, non puoi ricevere direttamente l’eredità di Dio”. Quelle parole mi scossero molto. Sembrava che si riferissero proprio a me. “Sono una persona indegna, egoista e spregevole, e non sono ancora stata purificata. Potrò mai entrare nel Regno dei Cieli? Il mio pensare di potervi accedere è solo una mia fantasia? Ciò che aspetto con ansia non è altro che un sogno irraggiungibile?”.

Fratello Wu continuò a discutere con me: “Dio è leale, non ci abbandonerà. In realtà, esistono tre fasi dell’opera di salvezza di Dio. Nell’Età della Legge, Dio si servì di Mosè per decretare delle leggi che insegnassero alle persone cos’è il peccato e come rispettare le leggi per fare in modo di resistervi. Alla fine dell’Età della Legge, poiché la corruzione di Satana aveva raggiunto un livello molto profondo, le persone non riuscivano più ad attenersi a quelle leggi. Poiché l’umanità correva il rischio di essere condannata e messa a morte, Dio si fece carne per la prima volta per salvarci tramite crocefissione, assolvendo così tutti i nostri peccati. Grazie alla redenzione da parte del Signore, i nostri peccati furono perdonati. Tuttavia, finché la radice del peccato sarà dentro di noi, noi continueremo a peccare. Se vogliamo rimuoverla completamente, abbiamo bisogno che Dio torni a compiere l’opera di purificazione. Solo allora ci meriteremo di vedere il volto del Signore”.

Il discorso del fratello rese tutto molto più chiaro: sapevo di essere indegna di incontrare il Signore, ma non sapevo come rimediare. Ora avevo compreso: solo quando ci saremo liberati della nostra natura peccaminosa, e saremo stati cambiati e purificati da Dio, potremo vedere il volto del Signore. Dio è davvero saggio. Mi ero tolta un grosso peso dal petto. Chiesi al fratello: “Come fa il Signore a rimuovere la radice del peccato che vive in noi?” Rispose: “Sai, Dio si è già incarnato come Figlio dell’uomo ed è ritornato. Sta pronunciando le Sue parole e compiendo l’opera di giudizio e castigo, ovvero, l’opera di giudizio a partire dalla casa di Dio di cui si parla nella Bibbia”. La sua risposta mi scioccò e mi rifiutai di ascoltare oltre, qualsiasi cosa dicesse. Ero davvero scossa: “Ho aspettato a lungo il ritorno del Signore in Cina, eppure non è ancora successo. Ora questa persona mi dice che il Signore è già tornato. Come può essere? La Bibbia dice chiaramente che Dio tornerà nello stesso modo in cui ci ha lasciati. Il Signore Gesù se n’è andato su una nuvola, quindi perché dovrebbe farsi carne per tornare di nuovo?”. Ero davvero confusa e non riuscivo a calmarmi. Mi affrettai a rivolgermi a Dio: “Oh Dio, il fratello sta dicendo che sei già tornato e che Tu sei fatto carne per compiere la Tua opera. Dovrei accettarlo? Cosa devo fare? Ti prego di illuminarmi e guidarmi”.

Continua…

Seconda Parte: Il ritorno di una pecorella smarrita (II)

Traduzione di Elisa Stucchi

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