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Letture del giorno: il 11 maggio 2019 – Giobbe 42:7-10

Dopo che ebbe rivolto questi discorsi a Giobbe, Jahvè disse a Elifaz di Teman: “L’ira Mia è accesa contro te e contro i tuoi due amici, perché non avete parlato di Me secondo la verità, come ha fatto il Mio servo Giobbe. Ora dunque prendetevi sette tori e sette montoni, venite a trovare il Mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi stessi. Il Mio servo Giobbe pregherà per voi; ed Io avrò riguardo a lui per non punir la vostra follia; poiché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il Mio servo Giobbe”. Elifaz di Teman e Bildad di Suach e Tsofar di Naama se ne andarono e fecero come Jahvè aveva loro ordinato; e Jahvè ebbe riguardo a Giobbe. E quando Giobbe ebbe pregato per i suoi amici, Jahvè lo ristabilì nella condizione di prima e gli rese il doppio di tutto quello che già gli era appartenuto.

Riflessioni sul versetto di oggi…

Nella sua prova, Giobbe riesce ancora a rifuggire il male, a temere Dio e a renderGli testimonianza. Quando egli fu sottoposto alle prove, i suoi tre amici guardarono solo alla superficie di quanto era accaduto e trassero conclusioni arbitrarie e pronunciarono parole che giudicavano Giobbe, per cui Dio li condannò come sciocchi che Gli resistevano, e ne fu disgustato. Poiché Dio era soddisfatto di Giobbe, Egli gli chiese di pregare per i suoi tre amici. Questa è l’autentica autorità che Dio consegnò a Giobbe. Alla fine, Dio li perdonò grazie alla preghiera di Giobbe. In un libro spirituale, lessi un passo che affermava: “Giobbe pregò per i suoi amici e, in seguito, grazie alle sue preghiere, Dio non li trattò come sarebbe convenuto alla loro stoltezza. Non li punì e non applicò loro nessuna pena. Perché? Perché le preghiere presentate dal Suo servo, Giobbe, in loro favore erano giunte alle Sue orecchie; Dio li perdonò perché aveva accettato le preghiere di Giobbe. Che lezione ne possiamo trarre? Quando Dio benedice qualcuno, gli concede molte ricompense, e non solo di tipo materiale: lo riveste di autorità, e lo autorizza a pregare per altri. Inoltre, dimentica le loro trasgressioni e ci passa sopra perché ascolta queste preghiere. Ecco l’autorità di cui Dio rivestì Giobbe. Tramite le preghiere di Giobbe per impedire la loro condanna, Jahvè Dio svergognò gli stolti, e questa fu, naturalmente, la Sua punizione speciale per Elifaz e gli altri”. È chiaro che dovremmo percorrere il cammino che ci conduce ad aver timore di Dio e a rifuggire il male nel credere in Lui, in modo che possiamo essere da Lui lodati.

Letture del giorno mostreranno di più per la devozione spirituale cristiana:

Manifestazioni specifiche del timore di Dio e della fuga dal male nella vita quotidiana di Giobbe

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