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La forza della preghiera: è così importante cercare e pregare Dio quando giungono le prove

Cercare Dio nella preghiera consente di restare saldi e di rendere testimonianza durante le difficoltà della vita

Indipendentemente dalle prove in cui ti potresti imbattere, tieni a mente le seguenti tre regole essenziali: in primo luogo, devi sempre sottometterti a ogni tipo di sventura e prova, poiché esse sono stabilite da Dio. Non cercare di razionalizzare una disgrazia. La ragione e le concezioni dell’uomo non funzionano in questi casi. Non riuscirai a comprendere quanto ti sta accadendo, se insisti nel gestire i problemi secondo le concezioni umane. Devi sottometterti alle prove, poiché esse sono stabilite da Dio e contengono in sé le Sue buone intenzioni. Non dovresti dir nulla e subito sottometterti ad esse, evita di dichiarare avventatamente il tuo pensiero a riguardo. Se lo farai, ciò sarà un rendere testimonianza. Secondo, dovresti cercare metodi per rendere vera testimonianza con le tue azioni, al fine di soddisfare Dio. Terzo, indipendentemente da quanto grandi siano le tue sofferenze, ricorda di pregare Dio con intensità e di non lamentarti. Le azioni di Dio contengono in sé le Sue buone intenzioni. Esse sono tutte pianificate da Lui e riguardano scopi specifici. Anche quando non si riesce a comprendere tutto ciò, bisognerebbe perlomeno sottomettersi alle disposizioni di Dio con un atteggiamento di timore. Se segui questi tre punti, è probabile che resterai saldo e sarai capace di rendere testimonianza. Altrimenti, è possibile che tu fallisca. Le buone intenzioni di Dio e le Sue disposizioni si trovano in tutte le situazioni che vivi e in tutte le sventure in cui ti imbatti. Dovresti possedere un cuore obbediente a Dio e cercare di comprendere la Sua volontà. Dovresti evitare di elaborare risposte o discussioni prima di aver capito bene la situazione, in modo da non offendere Dio. Senza la verità, le persone spesso vedono e giudicano la realtà in base alle loro idee e immaginazioni. Come conseguenza, sono più propense a dire e a fare cose ridicole. Non ti sembra che queste tre regole siano davvero importanti? Le hai già memorizzate? Regola prima, devi essere certo che qualsiasi siano le cose che ti accadono, in esse si possono scorgere le buone intenzioni e le disposizioni di Dio, e devi ricercare la volontà di Dio sottomettendoti a Lui. Non discutere e non giudicare. Non dire niente di avventato quando non hai compreso appieno come stanno le cose. Secondo, cerca subito la verità nella preghiera. Il cercare di trovare la strada della pratica e il sapere come rispondere alle avversità rappresentano una testimonianza. In terzo luogo, indipendentemente da quanto grandi, dolorose o devastanti possano essere le tue sofferenze, prega Dio intensamente, magnificaLo e canta più spesso inni di lode. In questo modo, avrai fede, troverai sollievo nelle tue sofferenze e non ti lamenterai. A volte le persone possiedono in effetti una certa conoscenza della verità, ma si lamentano comunque, quando percepiscono le loro sofferenze come opprimenti. Si lamentano quando le loro sofferenze appaiono loro fisicamente dolorose e insopportabili. E queste situazioni ben esistono nella vita, non ti sembra? Perciò, quando vivi sofferenze troppo devastanti, loda Dio e pregaLo più spesso. Canta più di frequente inni di lode. In verità, i primi tre giorni di sofferenza sono i più intensi. Tuttavia, essi divengono meno acuti, se canti inni di lode e ti mantieni vicino ai fratelli e alle sorelle durante questi tre giorni. Tali tre regole sono davvero importanti, vero? Puoi pertanto renderti conto che rendere testimonianza non è un compito facile! In generale, i primi tre, e fino a sette, giorni di sofferenze sono i più intensi. Sono i più intensi per non più di tre giorni, per quanto riguarda le piccole prove, e per non più di sette, per quelle più grandi. Se riesci a sopportare questi pochi giorni, allora non dovrebbero esserci grossi problemi. Pensa a quanto grande è stata la prova che Giobbe ha dovuto sopportare. Egli perse tutti i suoi averi – gli averi che aveva impiegato l’intera vita per ottenere – tutto venne distrutto in un sol giorno. Tutto sparito in un giorno. In aggiunta a ciò, si ammalò e l’intero suo corpo fu coperto di pustole. Il dolore era tremendo. Dopo la perdita di tutti i suoi averi, avere pustole su tutto il corpo era come versare olio sul fuoco. Non è così? Chi potrebbe sopportare un tale dolore? Ma Giobbe, uomo di grande levatura, trovò facile e naturale rendere testimonianza. Pur in condizioni estremamente dolorose, avrebbe preferito maledire sé stesso che lamentarsi. Quanto reale era il suo timore di Dio! Giobbe era davvero un uomo che temeva Dio, perché, quando si trovò a dover patire sofferenze devastanti, avrebbe preferito maledire sé stesso che lamentarsi con Dio. Pertanto, il timore di Giobbe verso Dio era davvero genuino. Dio chiama Giobbe uomo perfetto, perché teme Dio e rifugge il male. Queste parole hanno dimostrato di essere vere. Dio conosce i cuori di tutti e ciò non è altro che la verità. […]

La forza della preghiera: è così importante cercare e pregare Dio quando giungono le prove

[…] Qual è la prima cosa da fare quando giunge una prova? Primo, devi comprendere che essa appartiene al piano di Dio ed è consentita da Dio, a cui devi sottometterti, e devi accettarla con il cuore colmo di obbedienza. Secondo, devi rivolgerti quanto prima in preghiera a Dio, per comprendere la Sua volontà. Per comprendere la volontà di Dio, devi dotarti della verità. Devi sapere cosa fare per soddisfare Dio e restare saldo e rendere testimonianza. Terzo, devi pregare Dio e lodarLo sinceramente, a prescindere da quanto possano essere devastanti le tue sofferenze. Non lamentarti e non giudicare Dio. Indipendentemente da quanto devastanti siano le tue sofferenze durante le prove, non allontanarti mai da Dio. Se cerchi la consolazione dell’uomo e ti affidi a lui per risolvere i tuoi problemi, piuttosto che pregare Dio e fare affidamento su Lui, mentre attraversi grandi sofferenze, con ciò tradiresti Dio. Allontanarsi da Dio significa tradire Dio. Non è forse vero che tradiresti Dio, se non Gli prestassi attenzione? È come la relazione tra due amici. Uno dei due smette di frequentare l’altro a causa di un’offesa e cessa quindi di chiamarlo e contattarlo. Questo non sarebbe forse un tradimento della loro amicizia? Allontanarsi da Dio significa tradire Dio. Quando smetti di comunicare con Dio e di pregarLo, e vivi tra i non credenti, senza avere Dio nel tuo cuore, significa che hai tradito Dio. Non è mai un compito facile pregare e cercare la verità durante le prove. Dopo aver compreso che cos’è la prova, pronuncerai una preghiera completa, una preghiera di vittoria e di obbedienza a Dio. Riuscirai a rendere testimonianza. Consideriamo adesso Giobbe. Egli è riuscito a rendere testimonianza pronunciando alcune parole nella sua preghiera finale. Queste poche parole hanno affrontato di fatto i problemi dell’aspetto mortale dell’uomo e il problema più disorientante per l’essere umano. Cercando la verità, Giobbe è stato in grado di comprendere le cose. E, attraverso la preghiera, ha offerto una risposta soddisfacente a questa domanda, il caso sconcertante, e l’ha portato a conclusione. Questo tipo di preghiera, quindi, è un segno di testimonianza permanente, una testimonianza della vittoria di Giobbe. Essa mostra la fede di Giobbe e il suo timore di Dio. La vera testimonianza implica che si cerchi la verità nella preghiera durante le prove e poi si comprendano completamente le cose e si capisca la verità, prima di offrire, infine, gratitudine sincera e lode a Dio. Tale sincera gratitudine e lode sono il nocciolo fondamentale della questione. Quando si esprimono le proprie opinioni e punti di vista, il caso che suscita confusione viene risolto e giunge la testimonianza. Hai fatto attenzione a quello che hanno detto la famiglia di Giobbe e alcuni estranei, quando Giobbe si trovò ad affrontare le prove? Tutte le loro osservazioni racchiudevano queste domande: “Dio non è Colui che dà? Egli non è anche Colui che toglie? Il nome di Dio non dovrebbe essere glorificato?”. Non è forse vero che tutti loro hanno formulato queste domande? Alla fine Giobbe comprese queste cose, pronunciò una preghiera sincera e offrì una sincera lode. Di conseguenza, questo caso inspiegabile fu risolto. Pertanto, la preghiera finale è la più decisiva, quella in cui trovi il punto cruciale del problema nel quale ti sei imbattuto e quella in cui offri a Dio lode e gratitudine, attraverso la tua reale comprensione, che si conforma pienamente alla verità, e rende testimonianza. Ciò significa che sei riuscito a rendere una testimonianza. In un precedente esempio, ho menzionato come una sorella ha vissuto l’esperienza della morte di suo marito. Sai come pregare quando ti trovi ad affrontare questi problemi? Se un giorno la tua casa e i tuoi averi venissero completamente distrutti o ti venissero sottratti, come cercheresti di comprendere la volontà di Dio? Come pregheresti? Lo sai? Innanzitutto, cosa dovresti fare? Dovresti accettare la realtà con cuore obbediente e comprendere che si tratta del piano di Dio e che contiene in sé le Sue buone intenzioni. Secondo, prega subito per comprendere la volontà di Dio e cerca la verità per trovare una soluzione al tuo disorientamento. Terzo, reca una testimonianza sincera. Loda Dio e rendiGli grazie nelle preghiere, in cui trasmetti la tua consapevolezza e il tuo modo di pensare. In questa maniera, riuscirai a rendere testimonianza e la tua prova sarà completata e terminata. Pertanto, quando ci troviamo ad affrontare delle prove, dobbiamo trovare soluzioni all’enorme disorientamento che risiede in noi. Nel frattempo, le prove si concluderanno e questa esperienza terminerà. Se non riesci a trovare soluzioni all’enorme disorientamento e non cerchi la verità, metterai in dubbio Dio, ti lamenterai ed esprimerai giudizi sulla base delle tue idee e del tuo modo di pensare. Non mettendo in pratica la verità per trovare soluzioni ai problemi, ti allontanerai da Dio con il cuore colmo di risentimento. Se attraversi la prova dal principio alla fine con lamentele e risentimento, e non raggiungi mai la vittoria e non metti mai in pratica la verità per risolvere questo problema, ciò non significa forse che in questa prova hai fallito? In un secondo momento, quando ricorderai come hai affrontato tale prova, dirai: “Fino alla fine non ho mai compreso quella prova, né ho capito perché Dio l’avesse pianificata a quel modo. Non avevo idea di cosa fosse meglio fare. Ho lasciato che le cose accadessero, senza prestarvi troppa attenzione”. Questo è un esempio di fallimento. Hai fallito nell’ottenere la verità. Hai vissuto l’esperienza di questa prova con risentimento, quindi non hai guadagnato nulla e ti sei ritrovato a mani vuote. Questo è il modo in cui le persone senza la verità passano attraverso le prove. Di fronte alle prove, si lamentano con Dio ed esprimono dubbi, accuse e risentimenti. Dopo aver protestato, continuano a non cercare la verità. Dopo un po’, i loro risentimenti possono infine anche diminuire, ma i loro dubbi e i problemi rimangono irrisolti. Quindi, quando si presenta innanzi a loro la prova successiva, i loro risentimenti riappaiono. Continuano a lamentarsi, a incolpare e giudicare Dio, e non cercano la verità. Tali persone rendono forse testimonianza? No, non lo fanno. Inoltre, questo illustra un altro punto, e cioè che chi si comporta in questo modo, durante le due prove non cerca mai la verità e non prova a comprendere la volontà di Dio. Lo considereresti una persona che persegue la verità? No, non è una persona che persegue la verità. Pertanto, dopo aver sottoposto questo tipo di persone a tali prove due o tre volte, Dio dirà: “Questa persona non persegue la verità. Non ha senso infastidirlo con ulteriori prove. Non è qualcuno che persegue la verità. Non posso perfezionarlo o purificarlo. Continua a tenersi stretto alle sue lamentele, accuse e idee come fossero la verità e, come risultato, non smette di resistere, brontolare e lamentarsi con Dio. Non ci sono parole di vera gratitudine o lode da parte sua. Diventerà mai ubbidiente? No di certo. Non ha alcuna vera fede, per non parlare di alcun timore di Dio. Non è forse una persona malvagia?”. E, perciò, questa persona viene eliminata. Alla fine, Dio non presterà attenzione a queste persone e non le sottoporrà più a prove, poiché ciò non serve a nulla. Quando si verificheranno catastrofi, queste persone saranno condannate a essere soppresse ed eliminate insieme ai non credenti.

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