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Galati 5:26 – Letture del giorno: il 27 agosto 2019

Non siamo vanagloriosi, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri.

Riflessioni sul versetto di oggi…

Questo versetto ci dice che non dobbiamo essere desiderosi di fama e di status. Per questo ci invidiamo a vicenda e non possiamo andare d'accordo con fratelli e sorelle. Proprio come dicono le parole di Dio: “Allora, non appena senti dire che la casa di Dio coltiverà vari talenti, non appena questo riguarda la posizione, la rispettabilità o la reputazione, il cuore di ognuno ha un sussulto per l’aspettativa, e vuoi sempre metterti in evidenza, essere famoso, essere glorificato. Non sei disposto a cedere, vuoi sempre competere, anche se competere è imbarazzante. Però non ti accontenti di competere. Quando vedi che qualcuno si mette al centro dell’attenzione, sei invidioso, provi odio, ti lamenti e ritieni che sia ingiusto. “Perché non possono essere io al centro dell’attenzione? Perché non tocca mai a me? Perché è sempre lui a spiccare e non tocca mai a me?” Vi è del risentimento. Cerchi di reprimere il risentimento, ma non ci riesci, perciò preghi. Dopo aver pregato, per un po’ ti senti meglio, ma in seguito quando vai di nuovo incontro alla questione non riesci a superarla. Non si tratta forse di immaturità di levatura? Ricadere in tali situazioni non è forse una trappola? Questa è la schiavitù della natura satanica corrotta”.

La parola di Dio aveva rivelato il mio stato. Vedendo che, nel nostro gruppo, una mia compagna apprendeva più efficacemente di me, e che la sua capacità era migliore di me, lei prese l'iniziativa di studiare e insegnò a tutti; la responsabile le chiese di conoscere il lavoro e altri colleghi lodarono la sua migliore conoscenza ed io ero gelosa di lei. Pensai: "Perché si distingue sempre, e perché non è il mio turno?" Arrivai al punto di pensare che, finché fosse stata lì, non ci sarebbe stato posto per me. Più pensavo, più mi sentivo doloroso. Inoltre, volevo dimettermi perché pensavo di non poter svolgere questo lavoro.

In seguito, ho letto alcune delle parole di Dio: “Devi imparare a rinunciare e accantonare queste cose, a cedere, a raccomandare altri, a consentire loro di spiccare. Non lottare furiosamente e non affrettarti a trarre vantaggio non appena vai incontro a un’occasione per metterti in mostra o farti onore. Impara a tirarti indietro, ma non ritardare il compimento del tuo dovere. Sii una persona che svolge il suo dovere lontano dai riflettori e non si mette in mostra davanti agli altri. Più rinunci e accantoni, più il tuo cuore sarà in pace e più spazio si aprirà al suo interno, e più migliorerà la tua condizione. Più lotti e competi, più tenebrosa sarà la tua condizione; provare per credere. Se vuoi rovesciare questo genere di situazione, se vuoi non essere dominato da queste cose, devi prima accantonarle e rinunciarvi”. Le parole di Dio mi hanno mostrato il modo di praticare: se voglio liberarmi dei vincoli della fama e dello status, devo imparare a rinunciare a queste cose e a metterle da parte, a raccomandarne altre, a farle risaltare. Quando ho praticato per la prima volta secondo le parole di Dio, volevo ancora lottare e competere. Ma ogni volta che ho avuto questo pensiero, ho deliberatamente pregato Dio, chiedendoGli di esaminare il mio cuore e darmi la risoluzione e la perseveranza per mettere in pratica la verità. In questo modo, una volta ho fallito una volta e un'altra volta ci sono riuscito, gradualmente, ci sono riuscito sempre di più, e finalmente non ero più legato da fama e posizione. E io sono disposto ad essere una persona poco conosciuta. Sono grato a Dio per avermi salvato!

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